Posts written by _RoronoaZoro_

view post Posted: 12/11/2010, 22:01 Call Of Duty 7: Black Ops - Videogame & Technology
Cosa Sticks and Stones (Tristemente conosciuta in Italiano come "Età della pietra")?? Si Già provata ed è eccezionale!

Avete già provato Gun Game (Gioco delle armi)? è quello a cui ho giocato di più (Oltre ad essere quello in cui riesco meglio)
view post Posted: 12/11/2010, 21:47 Call Of Duty 7: Black Ops - Videogame & Technology
CITAZIONE
il multi è un inferno....lag,crash bug ecc..... non so se sulle console va così male ma se dovete prenderlo per pc vi consiglio di aspettare un mesetto per qualche patch :(

Su Console è perfetto...Non ho ancora avuto nessun tipo di problema. Sono un po' deluso dalle nuove modalità...Me le aspettavo normali non a mo di scommessa (Anche se alla fine ci puoi giocare sempre). Le Mappe sono Ben dettagliate.

CITAZIONE
campagna fantastica

L'ho finita Or Ora! Bellissima ma veramente intricata...Se ti salti anche solo un filmato non capisci più niente

P.S. Hai visto il colpo di scena finale?

P.P.S. Woods e Mason rulleggiano
view post Posted: 9/11/2010, 20:03 Call Of Duty 7: Black Ops - Videogame & Technology
Io probabilmente andrò domani...Volevo aspettare ACB ma credo che lo prenderò lo stesso
view post Posted: 9/11/2010, 19:33 Compleanni e Onomastici - Community
Auguri a DonCastianiBemolle o meglio conosciuto come Don Dino!!
view post Posted: 9/11/2010, 16:16 Call Of Duty 7: Black Ops - Videogame & Technology
Videorecensione By SpazioGames

VOTI

9,0 GRAFICA
9,5 SONORO
9,5 GIOCABILITÀ
9,5 LONGEVITÀ

PRO:

- Una storia avvincente e coesa
- Ottimo design dei livelli
- Comparto multigiocatore eccezionale

CONTRO:

- Alcuni script non sono ben implementati
- Respawn a volte mal gestito

Video Temporaneamente non disponibile

Il brand Call of Duty vive da sempre una situazione unica e particolare: portato avanti per anni da due studi separati, si ritrova oggi nelle mani dell’ex “seconda squadra”, quei Treyarch Studios che per molto tempo si sono limitati a calcare le orme di Infinity Ward. Se avete seguito con noi il lungo periodo di sviluppo del nuovo titolo, sapete già che l'occasione è stata colta con grande entusiasmo dagli sviluppatori californiani, i quali hanno trasformato il difficile passaggio di mano in un'opportunità per dimostrare tutte le loro capacità.
Call of Duty: Black Ops incarna perfettamente lo spirito della serie di appartenenza: spettacolare, hollywoodiano, frenetico e ricchissimo di contenuti, il nuovo sparatutto militare torna alla ribalta con un capitolo che grazie ad una sceneggiatura coinvolgente e ad una direzione artistica di grande impatto riesce ad innalzare ulteriormente i propri valori produttivi, proponendo un comparto multigiocatore completo sotto tutti i punti di vista e una trama finalmente appassionante e coesa, che fa da sfondo ad una campagna singolo giocatore notevole.

Guerra segreta
La guerra non cambia mai, come recita un famoso claim: eppure Treyarch riesce con Black Ops a proporre un approccio nuovo ai conflitti proposti, quello delle cosiddette Deniable Operations, condotte dietro le linee nemiche da super soldati sotto copertura, pronti a sacrificare la propria vita per il bene dell’umanità (e degli Stati Uniti). Nei panni di Alex Mason ci ritroveremo ad attraversare il globo nel tentativo di sventare una minaccia terroristica, sullo sfondo di una Guerra Fredda che sfocia inesorabilmente nel conflitto in Vietnam, del quale affronteremo i campi di battaglia con scopi ben diversi da quelli delle normali truppe USA. Oltre a permettere una trama molto più comprensibile rispetto alle precedenti, il fatto di trovarsi nei panni di Mason per la quasi totalità della campagna riesce a conferire al personaggio una sua identità, e siamo certi che il suo nome farà nuovamente capolino in produzioni future. Già di per sé affascinante ed a suo modo originale rispetto alla media degli sparatutto tradizionali, l’arco narrativo acquista una inaspettata profondità grazie all’esteso utilizzo del flashback: le classiche missioni ad obbiettivi andranno infatti a comporsi in un complesso puzzle che si tinge di spy story e mistery, citando una gran quantità di film celebri e regalando un colpo di scena finale degno di nota, seppure non originale. Rivelare ulteriori dettagli sarebbe un vero delitto: quello che conta è che grazie al lungo periodo di ricerca ed alle consulenze di diversi esperti del settore, i ragazzi di Treyarch hanno messo insieme un interessante pastiche di fantapolitica degno del miglior Tom Clancy, le cui frange narrative spezzano efficacemente la classica azione a schermo.

Sotto copertura

Come membri del SOG (Studies and Observation Group, nome di copertura per le truppe speciali attive durante la Guerra Fredda), Mason e la sua squadra hanno a disposizione il meglio dell’arsenale USA, comprese alcune armi sperimentali come l’allora prototipo Steyr AUG e lo SPAS 12, ed ampio potere decisionale sul campo. Questa condizione privilegiata rispetto alle truppe tradizionali ha come rovescio della medaglia il frequente isolamento e l’inferiorità numerica in cui ci si trova a combattere, compensata solo dalle tecnologie avanzate (almeno per l’epoca) e dall’occasionale possibilità di chiamare in aiuto il supporto aereo. Con queste premesse Call of Duty: Black Ops offre al giocatore una campagna caratterizzata da un ritmo molto sostenuto grazie a continui cambi d’ambientazione, tra un campo di prigionia e siti di lancio in Russia, le vie di Cuba e diversi scorci del Vietnam. Ogni singolo scontro a fuoco è stato studiato al millimetro dagli sviluppatori, risultando sempre spettacolare grazie al massiccio utilizzo di script, da sempre caratteristici della serie. Perlopiù ben dissimulati nel fluire delle sparatorie, essi mascherano la linearità di fondo e si amalgamano adeguatamente al design dei livelli, spesso ispirato ed originale. Alcune missioni presentano qualche difetto veniale dovuto proprio all'utilizzo degli script, che affiancati all'occasionale respawn dei nemici costringono talvolta il giocatore ad avanzare anche quando la quantità di nemici a schermo suggerirebbe il contrario: si tratta comunque di un difetto congenito per la serie ben noto ai fan, accettabile se si considera l'alto livello di spettacolo offerto. L’incedere di diverse missioni “programmate” è spesso turbato da un susseguirsi di imprevisti e colpi di scena, i quali contribuiscono a mantenere sempre viva l’attenzione del giocatore ed a cambiare repentinamente il ritmo. Questa dinamicità è sottolineata a dovere dalla regia delle frequenti sequenze narrative, che pur mantenendo la visuale in prima persona propongono diversi momenti davvero spettacolari. La maggior parte delle missioni verranno affrontate insieme ad uno o più compagni di squadra, i quali sfoggiano un’Intelligenza Artificiale amica migliorata rispetto al passato, in grado di fornire un discreto supporto, senza intralciare l’azione né rubare la scena al giocatore. Oltre alla grande quantità di ambientazioni e differenti situazioni tattiche, a donare ulteriore varietà all’incedere ci pensa anche un arsenale davvero sconfinato: il continuo cambio di fucili ed armi corte all’inizio di ogni missione, e la possibilità di raccogliere quelle cadute ai nemici, fanno sì che difficilmente si combatta più di una manciata di minuti imbracciando la stessa bocca da fuoco. Torna la possibilità di impugnare due armi, con cui sparare indipendentemente tramite i grilletti, e fanno capolino alcuni strumenti di morte non tradizionali, come la balestra dotata di dardi esplosivi ed il lanciarazzi Valkyrie, che permette di guidare i missili attivamente sino all'obbiettivo. Tutto questo si traduce nella possibilità di attuare tattiche e stili di combattimento differenti a seconda della bocca da fuoco impiegata, ai quali l’Intelligenza Artificiale nemica risponderà con discreta dinamicità. Capiterà di vedere nemici che stentano a coprirsi o che si lanciano contro il giocatore in azzardate cariche kamikaze: per quanto ancora una volta Call of Duty preferisca evidentemente la spettacolarità alla tattica militare, la mimesi hollywoodiana regge e diverte. Il livello di sfida offerto è piuttosto alto, soprattutto affrontando la campagna ai livelli di difficoltà più elevati, dove un paio di colpi sono sufficienti per tornare all'ultimo checkpoint. A proposito di questi ultimi, si nota una collocazione talvolta non perfetta, con sporadici respawn in mezzo alle linee nemiche: niente di inficiante a livello di godibilità, ma nondimeno a tratti fastidioso. Fanno il loro ritorno le sequenze a bordo di veicoli, altra caratteristica storica della serie: grazie ai potenziamenti al motore grafico, ora in grado di riprodurre ambientazioni molto più vaste che in passato, queste fasi portano a nuovi livelli la spettacolarità degli scontri. Che si tratti di una vecchia moto, di una barca da combattimento o di un elicottero Hind, i Treyarch sono riusciti a mantenere i controlli semplicissimi da utilizzare pur restituendo tutta l’intensità dei singoli momenti. Oltre ad una trama apprezzabile, la campagna singolo giocatore offre una longevità leggermente migliorata rispetto agli standard della serie, attestandosi sulle sei/sette ore necessarie per giungere ai titoli di coda.

Comparto multigiocatore
La corposa componente online di Call of Duty: Black Ops eredita dai due Modern Warfare la struttura portante, ma i ragazzi di Treyarch hanno lavorato a lungo per aggiungere nuove modalità e ribilanciare tutta la formula. La novità più grossa è rappresentata dai CoD Point, vera e propria valuta di gioco accumulabile durante le partite: questi soldi virtuali torneranno utili per acquistare armi, Perk e qualunque altra personalizzazione per gli alter ego digitali. Tale novità non elimina comunque l’esperienza ed i livelli, ancora utili per sbloccare alcuni aspetti della customizzazione. Quest’ultima avviene all’interno di un menu completo ed intuitivo, che offre l’acquisto di armi primarie e secondarie, uno slot per le granate letali (accompagnate dal Tomahawk), uno per quelle tattiche (come gli utilissimi fumogeni e le flash bang), e un terzo dove equipaggiare gadget come la microcamera, il sensore di movimento e le mine. Ulteriori tre slot sono dedicati ai Perk (e relative versioni Pro, sbloccabili tramite sfide dedicate), anch’essi acquistabili con i CoD Point: le novità rispetto a quelli introdotti dal predecessore sono irrisorie, consistendo più che altro in un generale ribilanciamento. Del tutto innovativi sono invece i Contracts: acquistabili con la valuta di gioco, essi richiederanno al giocatore di completare certi obbiettivi entro un tempo limite, offrendo in cambio un premio in CoD Points ed occasionalmente esperienza (ad esempio, ottenere 25 uccisioni col l’M16 in 40 minuti di gioco online, oppure finire tra i primi tre classificati in una certa modalità). Una volta scaduto il tempo, che il Contratto sia stato onorato o meno, esso non sarà più disponibile per un certo numero di ore, che può oscillare tra una e ventiquattro. Divertenti da completare, i Contratti aggiungono un’ulteriore chiave di lettura alle normali partite multigiocatore, offrendo un motivo in più per migliorarsi e sfidare sé stessi.
Diverse novità anche per il menu dedicato alla selezione dei Killstreak: il massimo di uccisioni necessarie per ottenere le ricompense migliori è stato portato dalle 25 di Modern Warfare 2 a 11, fanno inoltre ritorno i cani assassini di World at War (ottenibili dopo l’undicesima kill consecutiva). Le novità più interessanti sono senza dubbio la Gunship (anch’essa ottenibile all’undicesima kill), che permette di guidare un elicottero Hind direttamente sul campo di battaglia, e la pubblicizzatissima macchina radiocomandata esplosiva (per la quale sono necessarie solo tre uccisioni consecutive, previo acquisto tramite CoD Point).
Dal punto di vista delle modalità, a fianco dell’offerta già introdotta dai due Modern Warfare, i ragazzi di Treyarch propongono quattro innovative stipulazioni definite Wager Match, sulle quali sarà possibile scommettere i propri CoD Point, laddove solo i primi tre classificati guadagneranno una ricompensa.
Gun Game vedrà i giocatori partire dal revolver ed ottenere una nuova e più performante arma ad ogni kill, fino a venti: il primo giocatore a raggiungere e ad utilizzare con successo l’arma finale vincerà il match. Nel caso invece si venga colpiti da una coltellata, si tornerà all’arma precedente.
One in the Chamber getta i partecipanti nella mischia armati di pistola, una pallottola e tre vite, oltre naturalmente al coltello: solo uno rimarrà in piedi.
Sticks and Stones vedrà i giocatori affrontarsi solo con la balestra dotata di dardi esplosivi, il Tomahawk ed il coltello; nel caso si riesca ad ottenere una kill con l'accetta da lancio, si manderà in bancarotta lo sfortunato bersaglio.
Sharpshooter è l’unica modalità Wager che preveda i Perk: i giocatori saranno tutti dotati della stessa arma scelta a caso tra quelle disponibili nell’arsenale, la quale cambierà ogni 40 secondi circa, ed ogni kill darà accesso ad un Perk.
Queste quattro modalità riescono a rinnovare in maniera sincera ed intelligente il comparto multiplayer di Black Ops, offrendo ai giocatori sfide semplici nelle premesse, eppure molto impegnative e divertenti. La possibilità di scommetterci il proprio gruzzolo è naturalmente un incentivo alla competizione, e non fa che aumentare il fascino di questa notevole aggiunta.
Le 14 mappe, tutte nuove ed originali, prendono solo in parte spunto dalla campagna singolo giocatore, offrendo anche diverse ambientazioni inedite. Il level design è anche qui ottimo, offre spazi ora ampi, ora angusti, buona alternanza tra zone all’aperto ed edifici, e dimensioni complessive variabili, così da adattarsi efficacemente alle molte modalità disponibili. Non manca un occhio di riguardo per la personalizzazione estetica: oltre alle tinture mimetiche facciali, un apposito editor permetterà ai giocatori di creare una propria icona personalizzata (unendo diversi layer in stile Photoshop), da applicare alle proprie armi. Nel complesso, un comparto multigiocatore mastodontico, che racchiude la notevole offerta già proposta da Modern Warfare 2 rinnovandola grazie all’introduzione dei CoD Points, dei Contratti e dei Wager Match, in grado di appassionare i giocatori per molti mesi a venire. Se tutto questo non bastasse, mutuata da Halo arriva anche una modalità regista, con cui creare dei video caricabili sul sito ufficiale del gioco e visualizzabili dall'intera comunità. Se invece siete alle prime armi con il multigiocatore competitivo e voleste prepararvi a dovere prima di scendere nei campi di battaglia online, la modalità allenamento vi permetterà di cimentarvi contro i bot guidati dall'Intelligenza Artificiale.
A completare la straordinaria offerta fa il suo ritorno anche la modalità Nazi Zombies già apprezzata in World at War: quattro giocatori si ritroveranno come in passato ad affrontare ondate progressive di non morti, spendendo i soldi accumulati con le uccisioni e la ricostruzione delle barricate per comprare nuove armi o attivare speciali trappole e power up. Quattro sono le mappe offerte (l'acquisto della Hardened Edition da collezione permetterà di scaricare anche quelle di World at War), ed è da segnalare l'interessante estensione dei livelli, i quali permetteranno di uscire anche all'esterno ed esplorare più di quanto non si facesse in precedenza.
Durante le nostre sessioni di prova il netcode si è rivelato assolutamente stabile, senza alcun segno di cedimento riscontrato, garantendo partite fluide e senza intoppi.

Comparto tecnico
Black Ops sfrutta una versione aggiornata del motore grafico già visto nei predecessori, in grado di offrire ambientazioni più ampie grazie al rinnovato streaming delle texture. Ad alzare la cifra stilistica del prodotto è comunque la direzione artistica: diversi paesaggi della Russia, del Laos e del Vietnam rimangono impressi nella memoria non tanto per la qualità della modellazione (peraltro buona), ma più che altro per la tavolozza di colori impiegata (talvolta volutamente saturata) e per l'originalità di certi scorci. Uno sguardo ravvicinato può talvolta rivelare texture non molto definite e qualche occasionale compenetrazione, ma si tratta di limitazioni comprensibili se si considerano i 60 frame per secondo, che garantiscono una fluidità unica ed irrinunciabile, e la vastità delle ambientazioni. Notevoli gli effetti particellari e di illuminazione, affiancati dalla parziale distruttibilità di certi elementi di contorno degli scenari: per quanto limitata, essa contribuisce a creare uno spettacolo piacevole durante le schermaglie. Buono anche il lavoro svolto sulle animazioni facciali nelle cut scene, nettamente migliorate rispetto al passato grazie ad un motion capture di qualità. Ottimo il comparto sonoro: purtroppo non possiamo ancora pronunciarci sul doppiaggio in italiano, mentre quello inglese sfoggia nomi notevoli, tra cui Gary Oldman e Ed Harris. Di qualità il campionamento dei rumori ambientali ed apprezzabili le musiche, tra cui spiccano anche alcuni classici del periodo, firmati Creedence e Rolling Stones.

Commento Finale
Pur senza rivoluzionare una formula di gameplay ormai più che consolidata, e prendendo in prestito da Infinity Ward i fondamenti del comparto multigiocatore, i ragazzi di Treyarch sono riusciti nel confezionare un Call of Duty memorabile quanto il primo Modern Warfare: la campagna singolo giocatore tiene il fiato sospeso per tutta la sua durata, colpisce con il design delle ambientazioni e l’intensità di alcuni scontri. Il multigiocatore è quanto di più completo la serie abbia mai visto, con la valuta di gioco e relative scommesse a prolungarne la longevità già eccezionale, senza contare la qualità e la quantità di mappe e modalità proposte. L’unica controindicazione è, come sempre, per coloro che non fossero interessati al comparto online: per quanto molto divertente ed intensa, la sola campagna singolo giocatore non giustificherà probabilmente l’esborso. Oltre ad interessare i fan storici della serie, che indubbiamente avranno già preso parte alle notti di apertura dei negozi, il consiglio d’acquisto si allarga a tutti gli appassionati di sparatutto e giochi d’azione in generale: Black Ops è al tempo stesso un titolo rappresentativo della saga cui appartiene, e di gran lunga il più completo dal punto di vista narrativo e dell’intrattenimento offerto, per un’esperienza di gioco di grande spessore.
view post Posted: 9/11/2010, 16:02 Chi posta per ultimo Regna!! - Off Topic
Che genio è quest'uomo?



SPOILER (click to view)
E di questo Drogba con la malaria non dite nulla?
view post Posted: 8/11/2010, 22:53 Chi posta per ultimo Regna!! - Off Topic
CITAZIONE
Oggi per me un bel 7 a matematica che mi fa aggiudicare Call of Duty!!!!

Io non so se prendere CoD o ACB
view post Posted: 8/11/2010, 18:20 Star Wars: Il potere della forza II - Videogame & Technology
VOTI

8,0 GRAFICA
8,0 SONORO
7,0 GIOCABILITÀ
6,0 LONGEVITÀ

PRO:

- Diversi miglioramenti nei controlli
- Combattimento spettacolare

CONTRO:

- Poco longevo
- Storia inconsistente
- Poche ambientazioni



VideoRecensione By SpazioGames

I videogiochi dedicati a Star Wars sono da sempre croce e delizia dei fan. Per quanto alcuni titoli siano riusciti ad elevarsi al rango di veri capolavori senza tempo, se visto nel suo insieme il brand non ha portato a molte produzioni di qualità, deludendo a più riprese l’appassionata comunità. In questo contesto, l’originale Il Potere della Forza aveva diviso critica e pubblico: da una parte era innegabile la capacità dell’action in terza persona di restituire appieno la sensazione di trovarsi nei panni di un Jedi (o Sith) dagli straordinari poteri, dall’altra fattori determinanti come il level design e la qualità dei controlli lasciavano decisamente a desiderare, senza contare una storia che, seppur ricca di riferimenti alla saga, stentava a decollare davvero. A due anni di distanza lo stesso team di sviluppo interno a Lucasarts porta sugli scaffali l’immancabile sequel, che evidentemente spera di bissare lo straordinario successo commerciale del predecessore. A tutti coloro che ancora non avessero giocato il primo titolo, sconsigliamo di continuare la lettura, in quanto nella trattazione verranno rivelati elementi fondamentali della trama.

La guerra del clone
Come i fan ricorderanno bene, il finale de Il Potere della Forza (perlomeno quello del “Lato Chiaro”) vedeva la dipartita del protagonista Starkiller, espediente perfetto per riportare equilibrio nella narrazione e rimanere coerenti con il background. Fortunatamente per gli sceneggiatori, l’universo di Star Wars è ricchissimo di “scappatoie” tecnologiche per ovviare alla dipartita di un personaggio, tra cui la clonazione (da sempre specialità degli abitanti del pianeta Kamino). Scopriamo così che Darth Vader sta segretamente cercando di riportare in azione il prezioso apprendista, i cui straordinari poteri gli permetterebbero di dominare incontrastato la galassia. Dopo decine di copie andate male, finalmente sembra che il Signore Oscuro dei Sith sia riuscito ad ottenere un clone di buona qualità. Ciononostante, il nuovo Starkiller si ritrova ossessionato dai ricordi del suo precedente io e, comprese le intenzioni di Vader, tenta di fuggire dalla struttura di addestramento. Proprio qui ci ritroviamo ai controlli del Jedi, già dotato di tutti i poteri disponibili alla fine del predecessore: Spinta e Fulmine della Forza funzionano nello stesso modo, così come la Repulsione e la manipolazione degli oggetti. In particolare quest’ultima ha ricevuto un apprezzato upgrade al sistema di mira, che si presenta ora come una silhouette in sovraimpressione ai vari oggetti spostabili e deformabili, che si sposta dinamicamente con lo sguardo, permettendo una scelta più rapida e precisa. Sin dalla prima sequenza di fuga, che naturalmente fa anche da tutorial per i nuovi arrivati, le due caratteristiche portanti di questo sequel appaiono evidenti: in primis, il gameplay è rimasto del tutto invariato rispetto alla precedente iterazione. Nei panni di Starkiller non dovrete far altro che attraversare i livelli lineari facendo a pezzi tutto quello che incontrerete sul vostro cammino, affrontare occasionalmente delle fasi in stile platform ed occuparvi di eliminare i vari boss di fine livello. Secondariamente, gli sviluppatori si sono adoperati per rendere questa seconda esperienza ancora più spettacolare e cinematografica della precedente, migliorando la regia delle cut scene, ed aggiungendo molte sequenze scriptate che coinvolgono intere astronavi o boss giganteschi per restituire un’azione sfrenata a schermo, spesso con successo. Il risultato è un mix in grado di fare la gioia dei fan dell’azione più spensierata ed “a cervello spento”, laddove sentirete davvero tutto il potere della Forza scorrere tra le vostre dita. A questo proposito, chi già nel primo episodio aveva trovato i poteri di Starkiller esagerati rispetto ai canoni del background di Star Wars, si metta il cuore in pace: a confronto con le nuove sequenze a base di superpoteri, quello non era davvero niente. Trattandosi di un action estremamente lineare, sarebbe lecito aspettarsi una buona varietà ed alternanza nelle ambientazioni di gioco, ma purtroppo Il Potere della Forza II vi porterà ad attraversare solo una manciata di luoghi celebri della saga. A questo è legato anche un altro grosso problema della produzione, ovvero la longevità. Per quanto il combattimento sia discretamente impegnativo, l’intera avventura non durerà più di cinque o sei ore, e se si considera il fattore rigiocabilità molto basso, questo va naturalmente a pesare molto sul giudizio complessivo. Per i fan della saga che cercassero in questo prodotto una storia interessante, la brutta notizia è che gli sceneggiatori sembrano aver fatto diversi passi indietro rispetto al predecessore: la nuova missione di Starkiller consisterà semplicemente in un folle inseguimento dell’amata Juno, già incontrata nel primo capitolo, senza che questo costituisca in alcun modo la base per un plot convincente. Persino l’idea interessante che Starkiller possa non essere un clone rimane in sospeso, e gli incontri con personaggi celebri della saga, brevi e scialbi, non compensano in alcun modo queste mancanze.

Fatti tentare dal Lato Oscuro
Con un conteggio dei Midichlorian da far perdere le orecchie al maestro Yoda, quantomeno Starkiller continua ad essere divertente da scatenare sul campo di battaglia. Complice un comparto tecnico di ottimo livello, Il Potere della Forza II regala sequenze di combattimento davvero memorabili e sbloccare via via i potenziamenti tramite l’accumulo di Punti Esperienza è ancora un piacere. Sul fronte controlli si notano diversi graditi miglioramenti, tra cui l’inserimento di qualche poco elegante “muro invisibile” che eviterà la caduta dalle piattaforme durante gli scontri più concitati, anche se talvolta capiterà ancora di cadere nel vuoto per un affondo troppo deciso. Stesso discorso per il platforming, più gradevole grazie al salto ed allo scatto in avanti finalmente più precisi,. Qualche aggiornamento anche per i poteri della Forza: a fianco dei classici fa capolino una chicca per i fan, il Trucco Mentale Jedi. Non aspettatevi momenti degni di “questi non sono i droidi che cercate”, ma vedere i nemici che si attaccano l’un l’altro rimane comunque divertente. Altra novità è il Force Rage: caricando un’apposita barra con gli attacchi standard avrete accesso a qualche secondo di furia di Starkiller, il quale si trasformerà in un inarrestabile super-Jedi in grado di spazzare via interi eserciti col solo pensiero. Non certo originale, ma regalerà diversi momenti gustosi.
Per quanto i combattimenti siano piacevoli a vedersi e molto fluidi, la differenziazione dei nemici voluta dagli sviluppatori funziona solo a metà: scontrarsi con nemici in grado di resistere ai poteri della Forza o immuni alla spada laser può essere inizialmente divertente, ma dopo qualche incontro le meccaniche si faranno oltremodo ripetitive, così come il design dei livelli, che tende a riproporre eccessivamente alcuni puzzle ambientali. Davvero memorabili invece le boss fight: spettacolari dal punto di vista registico e divertenti grazie ai Quick Time Event migliorati riescono a mantenere il giocatore incollato allo schermo, con l’unica eccezione rappresentata dallo scontro finale, meno efficace di altri.
Una volta completata l’avventura potrete darvi alle Sfide, piccoli livelli alternativi che simulano l’addestramento di Starkiller, permettendo al giocatore di cimentarsi con compiti come completare un certo numero di combo o eliminare tot nemici in un tempo limite: alcune sono divertenti, ma non basteranno ad ovviare alla longevità limitata.

Comparto Tecnico
Un’iniezione di poligoni, texture e shader ha fatto sì che il motore proprietario di LucasArts sfoggi ne Il Potere della Forza II un look ancor più convincente e spettacolare. Le sequenze migliori in tal senso sono le “cadute libere” e le “fughe” scriptate, durante le quali è possibile vedere all’opera l’ottimo lavoro svolto sulla simulazione della fisica (grazie al middleware Euphoria) e sul danneggiamento dei materiali (grazie al Digital Molecular Matter). Migliorate anche le animazioni facciali, ed in generale la regia. Le musiche sono come sempre buone, accompagnate da un doppiaggio in italiano di qualità.

Commento Finale
Il Potere della Forza II compie diversi passi avanti rispetto al predecessore sotto il profilo della giocabilità, offrendo combattimenti divertenti e spettacolari. A questi apprezzabili miglioramenti si affianca purtroppo una sceneggiatura avara di avvenimenti e colpi di scena, ed una durata vicina ai limiti di guardia. E’, ancora una volta, un peccato, perché la passione degli sviluppatori nel ricreare le atmosfere tipiche di Star Wars è evidente e palpabile in tutta la produzione, e senza dubbio il brand meriterebbe molto di più. Data la buona risposta di pubblico, la speranza è che un futuro terzo capitolo possa finalmente fare un passo avanti in tutti gli aspetti produttivi e regalare ai fan qualcosa da ricordare a lungo.
view post Posted: 8/11/2010, 18:16 Call Of Duty 7: Black Ops - Videogame & Technology
Ecco lo spot che gira ora negli USA Kobe!



Edited by _RoronoaZoro_ - 8/11/2010, 19:06
view post Posted: 7/11/2010, 21:31 Chi posta per ultimo Regna!! - Off Topic

E che Cappio finalmente Piiiiiinilla!!!! 1-0 Palermo!! 2 pali, 2 tiri parati e 1 uscita di Eduardo che gli prende la palla! Finalmente dentro!!!



Edited by _RoronoaZoro_ - 7/11/2010, 22:11
view post Posted: 7/11/2010, 20:24 Chi posta per ultimo Regna!! - Off Topic
CITAZIONE
loro si che sono dei perfezionisti
e con loro intendo solo phenom

1674 replies since 26/1/2010